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By: Innoveazine Acceso: Febbraio 16, 2018 In: Innoveazine Comments: 0

Come funziona il filtro pubblicitario attivo sul browser Google Chrome?

Lo avevano annunciato già ma dal 15 Febbraio è ufficialmente attivo.

Come già annunciato in tempi non sospetti, Google ha dato ufficialmente il via alla Funzione Blocco delle pubblicità per il suo amato browser Chrome.

Durante la navigazione il browser – tanto su mobile quanto su desktop – eliminerà le pubblicità che non allineate alla guida Better Ads Standards della Coalition for Better Ads, a cui Google appartiene.

Coalition for Better Ads è  la più importante intesa tra agenzie e concessionarie per la pubblicità online che ha deciso di darsi standard comuni su come mostrare gli annunci, quali formati utilizzare e quali limiti darsi.

Operativamente significherà che quando un internauta Chrome navigherà il web, il filtro controllerà se il sito rispetta o meno gli standard fissati dalla guida. Qualora non fossero rispettati, Chrome bloccherà la richiesta. La pubblicità non potrà apparire in pagina, così come i Banner che non rispettano gli standard.

Nel caso in cui Chrome blocchi almeno una richiesta di rete, sullo schermo comparirà un messaggio di ‘’Ad Blocking’’ in cui sarà l’utente a dover gestire. Si troverà di fronte ad un’opzione per disabilitare l’impostazione selezionando “permetti pubblicità su questo sito” qualora volesse concedere autorizzazione.

stopPer gli utenti desktop la notifica nella barra degli indirizzi sarà simile al blocco dei pop-up. Su smartphone, Google bloccherà tutta la pubblicità invasiva: i pop-up, i banner, gli annunci sovrimpressi alla pagina, annunci con animazioni eccessive. L’iniziativa rientra in progetto voluto da Google per mettere ordine tra i vari formati usati dai siti e per indurli a ridurre la quantità, cercando di privilegiare la qualità.

Google è convinta che questo blocco possa essere lo strumento ideale per indurre aziende, concessionarie e siti a fare un uso più responsabile ed equilibrato della pubblicità. l blocchi non saranno totali, ma saranno eliminati o penalizzati quei siti che riproducono audio in modo automatico una volta aperta la pagina web o anche quelli che inseriscono banner pop-up a sorpresa o con countdown prima di visualizzare la pagina.

Il risultato di questa azione è che gli utenti di Chrome non vedranno annunci su siti che violano costantemente i Better Ads Standards.

Google fa sapere: ‘’Il nostro obiettivo non è filtrare tutti gli annunci ma migliorare l’esperienza per tutti gli utenti del web”.

Sarà vero?

Come riferito dal Wall Street Journal, alcuni sostengono che l’azienda stia semplicemente cercando di salvaguardare i propri interessi. In che modo? Convincendo gli inserzionisti a preferire Google perchè meno propensa all’utilizzo di ad blocker. Per Google, la pubblicità è la maggiore fonte di ricavi. Che non sia una trovata geniale per il suo Business?