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By: Innoveazine Acceso: Giugno 14, 2017 In: Innoveazine Comments: 0

Tutti oggi sentiamo parlare di machine learning ed intelligenza artificiale. Ma cosa sono in realtà e a cosa servono?

Google ci aiuta a fare chiarezza, in occasione dell’evento the Magic in the Machine tenutosi qualche mese fa a Milano.

Per intelligenza artificiale si intende la scienza che punta a portare la tecnologia in diversi ambiti. Nel suo aspetto informatico comprende le tecniche per lo sviluppo di algoritmi che consentano alle macchine di mostrare un’abilità o intelligenza. Il machine learning è una tecnica impiegata dall’I.A. che consente ai computer di apprendere informazioni senza essere stati programmati.

Queste innovazioni tecnologiche applicate al web puntano a semplificare la vita degli utenti!

I neuroni artificiali ricevono in ingresso degli stimoli e li elaborano. La rete non finisce con un unico percorso di connessione, ma tutte le combinazioni contribuiscono al collegamento ingresso-uscita.

Un esempio di come il machine learning abbia migliorato la navigazione è dato dai filtri anti spam. In un primo momento questi filtri si basavano solo sul riconoscimento di un termine “x” che era stato definito come spam. Oggi con la machine learning e le innovazioni da essa introdotte, un computer è in grado di analizzare un contenuto nella sua totalità e quindi individuare un oggetto spam non solo se legato ad un predeterminato termine.

Inoltre l’innovazione probabilmente più importante, portata dalla machine learning, è l’apprendiemento automatico; esso consente ai computer di “imparare” mentre svolgono le varie attività, così da individuare gli errori commessi ed essere in grado di non ripeterli una seconda volta.

Un altro elemento che va a completare la rete dell’intelligenza artificiale è la rete neurale. E’ un modello informatico composto da neuroni artificiali, impiegati per risolvere problemi che sorgono in diversi ambiti tecnologici.

Altri esempi di come viene utilizzata praticamente nella vita di tutti i giorni, sono il traduttore e il riconoscimento vocale. Una particolare attenzione è data a quest’ultimo strumento, frutto anche del largo utilizzo che si fa oggi dei dispositivi mobile!

Tutto ciò si traduce in termini ancora più pratici in un esperienza positiva per l’utente quando naviga sui siti web, in quanto l’I.A. va a migliorare il customer service di un brand. Infatti sono stati sviluppati programmi in grado di rispondere alle esigenze degli utenti come se dall’altro lato dello schermo ci fosse una persona “reale”.

Una domanda rivolta all’addetto ai lavori di Google John Mueller, riguarda il grado di utilizzo delle tecniche di intelligenza artificiale negli algoritmi di Google. Come è accaduto il più delle volte, la risposta è stata quanto mai criptica e poco chiara: “la machine learning non è utilizzata direttamente negli algoritmi di Google come Penguin, ma potrebbe essere utilizzata solo per giudicare se un sito sia di livello o no”. Quindi per il momento non ci è dato sapere in che grado queste tecniche vengano utilizzate negli algoritmi, e restiamo in attesa di notizie più “sicure”.